Oppure mi alzo, seccato dall'inutilità del rimanere sdraiati e guardo fuori verso questo mondo che è a due passi ma che non conosco bene..
In fondo non è il mio. Il mio mondo è delimitato da sei pareti, una porta ed una finestra, in tutti gli altri mondi sono ospite, di passaggio.
Così gli esseri che vivono in questi mondi sono di passaggio per me, come io lo sono per loro, un incrocio delle strade della vita che in pochi istanti vengono superati perchè il viaggio continua.
Ogni tanto ho ospiti anche qui dentro, vengono a trovarmi oppure a trovare la stanza stessa, non è sempre chiaro, e anche allora, sebbene il mondo sia il mio, io sono solo "di passaggio" per loro, solo un elemento che si confonde con lo sfondo, così come le ombre dei rami degli alberi qui di fronte illuminati dalla luna calante che le proietta contro la parete, si confondono con le ombre della stanza, tanto da risultare indistinguibili, finchè una folata di vento non li fa muovere e allora acquistano senso.
Vorrei che tutto avesse un senso,
vorrei averlo anche io un senso.
Indipendentemente dalle folate di vento.
vorrei averlo anche io un senso.
Indipendentemente dalle folate di vento.