Tuesday, January 31, 2012

Vorrei conoscer l' odore del tuo paese, 
camminare di casa nel tuo giardino, 
respirare nell' aria sale e maggese, 
gli aromi della tua salvia e del rosmarino. 
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero 
parlando con me del tempo e dei giorni andati, 
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero, 
come se amici fossimo sempre stati. 
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci 
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri, 
le strisce delle lumache nei loro gusci, 
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri 

e lo vorrei 
perchè non sono quando non ci sei 
e resto solo coi pensieri miei ed io... 

Vorrei con te da solo sempre viaggiare, 
scoprire quello che intorno c'è da scoprire 
per raccontarti e poi farmi raccontare 
il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire; 
vorrei tornare nei posti dove son stato, 
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso 
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato 
e quale sapore nuovo abbia l' universo. 
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona 
o il mare di una remota spiaggia cubana 
o un greppe dell' Appennino dove risuona 
fra gli alberi un' usata e semplice tramontana 

e lo vorrei 
perchè non sono quando non ci sei 
e resto solo coi pensieri miei ed io... 

Vorrei restare per sempre in un posto solo 
per ascoltare il suono del tuo parlare 
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo 
impliciti dentro al semplice tuo camminare 
e restare in silenzio al suono della tua voce 
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso 
dimenticando il tempo troppo veloce 
o nascondere in due sciocchezze che son commosso. 
Vorrei cantare il canto delle tue mani, 
giocare con te un eterno gioco proibito 
che l' oggi restasse oggi senza domani 
o domani potesse tendere all' infinito 

e lo vorrei 
perchè non sono quando non ci sei 
e resto solo coi pensieri miei ed io...

F. Guccini

Sunday, January 29, 2012

SENnO di pOI

La cosa più difficile è non farsi male.
Voglio dire, è ovvio che per la maggior parte della vita non ci si fa male, ma quelle volte che succede, di solito ce lo si ricorda.
Provare a non farsi del male è tanto più difficile quanto più rischiosa è l'azione che si intraprende, e tanto più facile quanto più grande è la paura che si ha nell'itraprendere quell'azione.
Di solito la paura è proprio quella di farsi male.
In alternativa c'è anche quella di non riuscire a fare quello che ci si era riproposti di fare, di fallire.
In ogni caso, alla fine si rimane con un male.
Che è quello che si voleva evitare all'inizio.
Per questo, per evitare di farsi male, si va con calma, cautela, accortezza. Questo vuol poi dire anche lentamente.
Che non sempre è un bene.
Ci sono cose che vanno fatte bene e velocemente, ma in questo caso sono ancora più difficili e rischiose e quindi è molto più facile finire male.
Se per esempio volessi correre sul bordo del cornicione evitando i musi dei gargoyles che sporgono, sarebbe molto difficile, e rischierei di cadere giù. O peggio, di tirare una facciata sul muso di uno dei gargoyles e poi di cadere giù.
No, non è una bella prospettiva.
Meglio quindi camminare con calma.
Anche cogliere delle Rose dalle Radici Spinate (una particolare varietà piuttosto bella che ha spine anche sulla parte bassa del gambo e sulle radici, quindi piuttosto stronza anche, se le rose possono definirsi stronze) è difficile senza farsi male. Non quanto evitare di cadere ma...
Oggi per esempio stavo facendo fare un giro al Pesce-Nuvola, quando ha deciso di fare pipì su un cespuglio.. Mentre aspettavo che lo scroscio finisse (era uno di quello con tuoni e lampi), mi sono accorto che il cespuglio era di Rosa dalle Radici Spinate! Che manca nel mio cespuglio di rose sotto la finestra... Beh, queste rose sono le mie preferite, e ancora non avevo trovato un cespuglio "selvatico". Di solito sono coltivate nel giardino di qualcuno, quindi non posso prenderle.
Invece, questa volta l'occasione era ghiotta.
...e ora sono qui con le mani fasciate, che mi chiedo perchè non ho chiesto ad uno di voi gargoyle di coglierla per me. Solo che avevo fretta di portarla a casa, non potevo tornarci domani... E se non ci fossero state più domani, perchè qualcuno avrebbe portato via l'intero cespuglio?

Aih! Maledette spine!

"Scusa... No, così per chiedere... ma se tu avessi raccolto anche la terra intorno in modo da coprire le spine delle radici e non farti male?"
"Coglione..."
"Eh...Allora, poi?" (Trad.: se il senno di poi ci fosse a priori, si chiamerebbe senno a priori)

Friday, January 13, 2012

sTelLa

...E' che forse non ho saputo prenderti...
nessuna delle volte che ti sei presentata da me
ogni volta sotto spoglie differenti
ma simili, in qualche modo.
Neanche questa volta
forse ci riuscirò,
come se una maledizione
mi destinasse a fallire.
Forse serve tempo
...e non ho mai colto quello giusto.
Forse serve un tocco
...e non ho mai usato quello giusto.
Forse serve spazio
...e non ho mai occupato quello giusto.
Forse serve un uomo
...e non sono mai stato quello giusto.
Ma per quanto io sia sbagliato,
fuori tempo, fuori luogo,
per quanto io non sia mai quello giusto...
Ogni volta che ci incroceremo
ogni volta che ci scambieremo
anche solo uno sguardo
o un saluto.
Ogni volta che vedrò i tuoi occhi
nei quali ogni volta precipito,
ogni volta che vedrò il tuo sorriso,
e cercherò di ricambiarlo
senza sembrare stupido.
Ogni volta cercherò di starti vicino.
Forse è quello il mio destino,
senza poterti raggiungere
mai.

Wednesday, January 04, 2012

E' paSsShaTo anhcHe queShto NaTalEeeehhh...

Mi avvicino facendo lo slalom tra le bottiglie vuote. Man mano che mi avvicino, sento la puzza sempre più forte. Blaaah. Lo scuoto per una spalla cercando di svegliarlo.
"Senti, è già Gennaio, che ne diresti di alzarti e tornare a casa?"
"Snooort. Pffff." grugnisce il ciccione rossovestito, poi all'improvviso... PRAAAAAT!
Mi allontano velocemente inciampando sulle bottiglie e quasi cadendo.
"Beh, almeno è ancora vivo..."
"Dall'odore non si direbbe. Che schifo."
"Quanto può rimanere in letargo ancora?"
"Spero non tutto l'inverno. Comunque gli ho buttato via le bottiglie ancora piene, prima o poi uscirà per andare a prenderne altre."
"Si, ma tanto la finestra non la puoi chiudere."
"No, ma posso convincerlo a tornare a casa...."
PRAAAAT!
"...Forse..."
Guardo i Gargoyles "Qualche idea?"
"No."
"Potreste darmi una mano a sollevarlo e buttarlo giù dalla finestra."
"COSA??? MA PESA!"
"Hai paura di prendere uno strappo alla tua schiena di pietra?"
"Lui no, ma io si!"
"Disutili creature..."
"Amicoooo mi..hic!"
"Eccolo che si è svegliato. Vediamo se riusciamo a..."
"Dov'è la mi..hic vodka?"
"L'hai finita, Nik. Non ce n'è più."
"Ahhh.. Hnnnn!"
"Nik? Tutto ok?"
"Hnnnn!"
.....
"HNNN.... " PRAAAT! "Ahhh... ora va meglio..."
Corro alla finestra per respirare qualche boccata d'aria fresca.
"Urrrhh.. Che fa...ti...caaaaah! Di nuovo in ...ooohh! Eh eh eh."
"Senti Nik... quanto pensi di fermarti?"
"Non so... quanta vodka hai in frigo?"
"Non ho vodka in frigo..."
"Ah, non importa, ne ho io sulla slitta. Fammi spazio."
Si sporge dalla finestra. Potrei dargli una spinta giù... però poi, poveri cespugli di rose...
Fischia. "Fiiiiit!" E dopo pochi secondi appaiono le sue renne trainando la slitta.
Senti Nik, io avrei ospiti più tardi... non è che tu..."
"Cosa? Ma certo amico mio, ho vodka anche per loro!"
"No, no... non era quello che volevo chiederti..."
"Allora cosa? Sai che posso procurare tutto quello che desideri, amico mio."
Se mi chiama un'altra volta amico mio non riuscirò più a mandarlo via.
"Ecco, non è che potresti.... tornare a casa? Devo dare una pulita qui, sistemare le cose..."
"Ah. Capisco." Fa la faccia triste. "Sono diventato un peso..."
Non so cosa rispondergli, poi dalla slitta arriva una voce.
"No, pesante lo eri già. E' che sei diventato puzzolente!"
Uno degli elfi di Nik!! A cui poi fa eco uno dei gargoyles.
"Già, sono due settimane che ti sbronzi e non ti cambi!"
 "Che avete detto?"
"Nulla capo, solo che forse stiamo disturbando."
"Dici?"
"E' già Gennaio. Ha l'agenda piena di impegni."
Ci pensa un secondo.
"Ok, va bene, va bene. Fammi spazio su quella cosa, che salgo. Fatti in là."
E con parecchia fatica e qualche eeeeh-hop! riesce a salire sul davanzale e a buttarsi nella slitta, senza cascare di sotto. Oh, tutti i Natale la stessa storia.
Si volta verso di me. "Senti ma... chi stai aspettando? Un invito romantico?"
"Eh? No, no... sto aspettando..."
Non faccio in tempo a finire la frase.
"Sta aspettando GODot, cioè me!"
"Oh oh oh! Guarda chi si vede! Il vecchio Jeh! Come stai? Che si dice? Come va tuo figlio?"
"Nik! Bello incontrarti qui. Sapevo ovviamente che stavi qui e sono arrivato un po prima perchè volevo incontrarti di persona!"
Alè, sono fritto.
"Io bene, bene. Mio figlio è il solito cretino, ancora non ha messo la testa a posto e non si taglia i capelli. Io glielo dico sempre: se continui a litigare coi romani da ubriaco, finirai per farti ammazzare. Lui risponde solo: Padre, allontana da me questo amaro calice. Il vino fa schifo...Io gli rispondo mandandolo a quel paese... ma cosa vuoi? Che deve fare un padre per il proprio unico figlio..."
"Ah, io non sono ancora padre, per fortuna, ma ho tanti elfi a cui badare..."
"O da cui farsi badare..."
"Come?"
"Niente Capo. Ma sarebbe ora di andare!"
"Ah, Nik. Ma devi proprio? Non ti fermi a fare due chiacchiere con noi?"
"Ma... non so... mia moglie..."
"Eddai, ci si becca una sola volta all'anno. Resta... Hai un po di quella tua Vodka speciale?"
"Ah! Così ti riconosco! Si fotta mia moglie"
"Lo fanno già gli elfi al posto tuo, grassone di merda..."
"Che hai detto?"
"Nulla capo. Se si ferma, io tornerei..."
"Ah,si, si. Poi appena torno a casa dovrò farmi controllare l'udito."
"Che ha il tuo udito Nik? Funziona perfettamente."
"Allora dovrò licenziare qualche elfo, mi sa."
E l'elfo parte con la slitta a velocità incredibile.
"Ci penserai dopo. Prendi la vodka e vieni dentro!"
"Hey, Jeh, ho qui qualcosa di speciale! Fatta con vera urina di renna sfamata ad Amanita Muscaria! Ti tira una castagna che non resusciti nemmeno dopo tre giorni!!"
"Grande! Vieni dentro che ho le coppe!"
E mentre questi due si abbracciano e festeggiano, penso che forse avrei dovuto salire io sulla slitta e andarmene di qua. Guardo i gargoyle.
"Fatemi spazio, vengo su. Così imparo ad avere ospiti qui da me."