Il caldo è quasi opprimente.
L'afa è palpabile.
Rimane attaccata alla pelle come un ricordo spiacevole, ti fa muovere con fatica come la tristezza.
Rimane attaccata alla pelle come un ricordo spiacevole, ti fa muovere con fatica come la tristezza.
Il respiro diventa affannoso, come quando si fatica... come quando si ama...
Aria. Sembra sempre di essere sul punto di soffocare, ma ad ogni boccata entra sempre abbastanza aria da mantenerti vivo... sempre abbastanza. Ma che fatica restare vivi.
Con questo caldo ci si trascina come zombie, come morti irrequieti in cerca di un po di pace. Chissà, forse hanno caldo anche loro... Beh, comunque sia questa è una cosa che ci accomuna, vivi e non-morti... l'irrequietezza.
Ma è il caldo che provoca l'irrequietezza? O l'irrequietezza che provoca il caldo?
Si può trovare un posto all'ombra nella vita? Magari con tanto di brezzolina fresca...
Non so. E comunque ci sarebbero zanzare rompicoglioni e mosche spaccaballe, quindi...
Non so. E comunque ci sarebbero zanzare rompicoglioni e mosche spaccaballe, quindi...
Non può piovere per sempre, ok... Certo, che però potrebbe anche piovere ogni tanto...
Intanto mi sciolgo come miele d'estate
colano i miei pensieri come sudore
ed evaporano al sole tentando di dissipare
il fuoco tra la pelle ed il cuore.
Esco dalla mia testa
come vapore tra i capelli
gocciolando dalle orecchie
lacrime salate che non sto piangendo.
Un vento caldo mi trascina
mi porta chissà dove
lontano dai pensieri, lontano dall'umore
E all'improvviso...
SONO.
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