Monday, April 09, 2007

riTO(r)(n)No

"Hop-là!"
Scavalco la finestra ed entro in casa.
Era da un po che mancavo, ma non si nota la differenza.
I pesci sono sempre al loro posto, e anche tutto il resto.. Non ricordavo di avere così tante cose qui dentro..
"Hop-là?" Mi apostrofa uno dei Gargoyle con gli occhi spalancati. "Manchi da casa per un sacco di tempo e l'unica cosa che sai dire è hop-là?"
Lo guardo sorridendo. Sono felice di vederli tutti qui. Sono in cerchio, seduti a terra, e da quello che vedo non sembra abbiano sentito molto la mia mancanza.
"Beh.. c'era la finestra da scavalcare, mi sembrava appropriato."
Ora sono tutti attorno a me.
"Ci dici almeno dove sei stato? Eravamo preoccupati.."
"Dal casino che avete lasciato non sembra.."
Il gargoyle si guarda intorno, come cercasse di capire quanto del casino sia effettivamente visibile "Ehm.. Ma non guardare questi dettagli.. dai, racconta! Da quanto sei sporco, sembra tu abbia girato il mondo!"
"Mah, non sono andato poi lontano.. Ero la in giardino, sotto le rose."
"Tra le rose?"
"Nono, non 'tra', 'sotto'!"
Rimangono in silenzio a guardarmi.
"Volevo vedere il mondo dalle radici, se per caso fosse differente.. E invero lo è. Le radici crescono bene, succhiano le risorse dal terreno, e le rose crescono bene.."
Guardo fuori dalla finestra.
"E poi.. avevo qualcosa da seppellire, e alla fine mi è parso il luogo migliore. Sotto le rose. Almeno loro cresceranno bene."
Mi ri-volto verso i Gargoyles "Ma voi che fate dentro?"
Uno scrolla le spalle e risponde "Col sole che c'è, è inutile stare la fuori.. senza contare che stanno tornando gli uccelli migratori.."
"..E il prodotto delle loro digestioni!!" Aggiunge un altro.
"Capito. Beh, mentre mi vado a fare una doccia, pulite il vostro cordoglio per la mia assenza dalla stanza.."

1 comment:

Giacomo Trifoglio said...

Ritornare alle radici, "ritornare a sud" canterebbe Battiato.
Con alcune registrazioni fatte nel profondo del Delta del Mississippi - il Grande Padre dalle acque fangose - e nel Mali, terra di re, il buon Corey Harris, discreto utilizzare di "colli di bottiglia" sulle tastiere di chitarre dal corpo di acciaio, esplora i legami mistici che uniscono gli individui di pelle nera e non dei due continenti. Le radici profonde, l'anima primigenia del blues uniscono gli elementi musicali esposti da Corey quando suona con musicisti bianchi o con il grande saggio Ali Farka Touré. Le incisioni di cui sto parlando sono estremamente preziose perché Harris ha suonato con gente che purtroppo oggi non c'è più, uno fra tanti? Sam Carr.
Ebbene mi dirai, che cacchio c'entra tutto questo con quello che ho scritto io? E' pur sempre un'esplorazione fatta con umiltà dal basso, per riscoprire radici che si sono dimenticate, seppur solo da un punto di vista etnomusicografico.
Sono persuaso del fatto che prima o poi per ognuno di noi giunge il giorno in cui siamo invogliati a fare un percoso "a rebours" per ritrovare le nostre radici, quindi ciò che siamo stati, ergo quello che siamo nel presente.
Buona vita!